Costellazioni

Scorpione

a cura di Silvano Minuto – APAN

Culmina al meridiano intorno alle ore 11 del 3 luglio. Copre 497 gradi quadrati e contiene 100 stelle più brillanti della sesta magnitudine. Bellissima costellazione zodiacale che viene attraversata dal Sole, per pochi gradi nella stretta zona settentrionale, durante l’ultima settimana di novembre. Contiene una quindicina di stelle brillanti che sono disposte in modo da richiamare la figura di questo animale. Risulta visibile nei mesi estivi ed è attraversata dalla Via Lattea. Purtroppo alle nostre latitudini risulta sempre bassa sull’orizzonte. Lo Scorpione è una costellazione Australe che si spinge fino ad oltre 40° di latitudine sud. Nella mitologia è associata all’animale che avrebbe punto, con il suo micidiale veleno, il mitico cacciatore Orione. Per questo motivo è stata collocata incielo nel punto diametralmente opposto a quella del gigante. Risulta facile da rintracciare perché si trova sul prolungamento della Via Lattea dopo l’Aquila e lo Scudo. La rossa Antares ne indica la parte centrale.

Alfa – Antares

AR 16h 29m – D – 26° 26’ – Stella doppia

Separazione 2.9” – Mag. 1.1-5.4 AP° 175

Il nome significa “antagonista” od “opposto a Marte” a causa del suo colore rossastro. Antares è una supergigante con un diametro enorme, arriverebbe, posta al centro del nostro sistema, fino al pianeta Marte. Contiene però solo 10 o 15 masse solari e quindi la sua densità risulta molto bassa. La stella è anche una variabile semiregolare tra 0.9 e 1.1 mag in media ogni 5 anni. Dista dalla Terra 520 anni luce. Risulta difficile poter osservare la stella compagna a causa della notevole differenza di luminosità delle componenti.

Zeta

AR 16h 54m – D – 42° 22’ – Stella doppia

Separazione 6.5’ – Mag. 4.9 – 3-6 AP° 89

Coppia di stelle molto larga, teoricamente visibile ad occhio nudo. Purtroppo a causa della bassa latitudine è già difficile rintracciare le stelle. Non si tratta di una coppia fisica e Zeta 1 potrebbe essere un membro periferico dell’ammasso aperto NGC 6231.

RR Scorpii

AR 16h 57m – D – 30° 35’

Variabile tipo Mira

Mag 5.0 – 12.4 – Periodo 279 giorni

Variabile interessante

NGC 6093 – M 80

AR 16h 17m – D – 22° 59’

Ammasso globulare

Dimensioni 8.9’ – mag. 7.7

Ammasso globulare che si trova a 4.5 gradi a nord ovest di Antares. Il diametro indicato, nella visione diretta, risulta notevolmente minore a causa delle dense nubi di materia presenti nella zona. Con un piccolo telescopio sembra di osservare il nucleo di una cometa. Con strumenti di una certa importanza si può osservare la parte centrale concentrata e brillante; le stelle più luminose sono intorno alla 15^. La distanza è stimata in 36.000 anni luce. Il 21 maggio 1860 nello stesso campo apparve una nova di mag. 7, denominata T Scorpii, che fece impallidire per breve tempo l’ammasso.

NGC 6231

AR 16h 54m – D – 41° 48’ – Ammasso

aperto

Dimensioni 14’ – mag. 2.6

Ammasso aperto molto luminoso, visibile ad occhio nudo. Purtroppo però si trova ad una latitudine molto bassa. La sua distanza è di 6.200 anni luce.

NGC 6302

AR 17h 14m – D – 37° 06’ – Nebulosa planetaria

Dimensioni 50”’ – mag. 9.6

Oggetto abbastanza brillante; purtroppo anche in questo caso si trova molto bassa sull’orizzonte. Viene definita “Nebulosa insetto” e teoricamente potrebbe essere scorta utilizzando un buon binocolo. Può essere un interessante oggetto, come del resto molti altri di questa costellazione, da ricercare durante un viaggio verso località più a sud delle nostre.

NGC 6121 – M 4

AR 16h 23m – D – 26° 32’

Ammasso globulare

Dimensioni 26,3’ – mag. 5.8

Ammasso globulare prossimo ad Antares; si trova a poco più di un grado ad ovest. Può essere osservato anche con un binocolo e appare poco concentrato. E’ forse l’oggetto di questo tipo più vicino al Sistema Solare; si trova infatti a solo 6.500 anni luce di distanza. Le sue dimensioni sono paragonabili con le dimensioni della Luna piena. Siamo in presenza dell’unico ammasso globulare che fu risolto in stelle da Messier, lo definì un ammasso di stelle molto piccolo.

NGC 6302

AR 17h 14m – D – 37° 06’ – Nebulosa planetaria

Dimensioni 50”’ – mag. 9.6

Oggetto abbastanza brillante; purtroppo anche in questo caso si trova molto bassa sull’orizzonte. Viene definita “Nebulosa insetto” e teoricamente potrebbe essere scorta utilizzando un buon binocolo. Può essere un interessante oggetto, come del resto molti altri di questa costellazione, da ricercare durante un viaggio verso località più a sud delle nostre.

NGC 6405 – M 6

AR 17h 40m – D – 32° 13’

Ammasso aperto

Dimensioni 33’ – mag. 4.2

Per le sue dimensioni è visibile anche ad occhio nudo o comunque facilmente utilizzando un binocolo. Composta da 80 stelle molto luminose bianco-azzurre comprese tra la 8 e l’11^ magnitudine. Date le notevoli dimensioni, per l’osservazione. Conviene utilizzare uno strumento che fornisca ridotti ingrandimenti. Per la sua forma caratteristica è conosciuto come “Ammasso farfalla”. Dal punto di vista storico è un oggetto molto importante: viene ricordato nell’Almagesto di Tolomeo.

NGC 6451

AR 17h 51m – D – 30° 13’ – Ammasso aperto

Dimensioni 7’ – mag. 8.2

Si possono individuare circa 80 stelle con le maggiori di mag. 11.

NGC 6475 – M 7

AR 17h 54m – D – 34° 49’ – Ammasso aperto

Dimensioni 80’8.9’ – mag. 3.3

Si tratta di uno dei più grandi e luminosi ammassi aperti visibili in cielo. Purtroppo anche in questo caso si trova a latitudini basse. Visibile ad occhio nudo, ha un diametro quasi tre 34volte quello della Luna. Le stelle più brillanti sono di mag. 6; va osservato con un buon binocolo o con uno strumento a bassi ingrandimenti. Sul bordo orientale dell’ammasso si trova un globulare, NGC 6453 di mag. 9.7, mentre all’interno, a NE, è presente una planetaria di mag. 13.9 che risulta però praticamente invisibile all’osservazione diretta. E’ l’oggetto del catalogo Messier con la declinazione più meridionale.

La falsa cometa

In questa costellazione, se non ci fosse la foschia dell’orizzonte, sarebbe possibile osservare un raggruppamento di oggetti che danno l’impressione di vedere una cometa. IL nucleoè formato dalle stelle Zeta 1 e 2 (descritte nel testo), poi più a settentrione (mezzo grado) si incontra l’ammasso aperto NGC 6231 che forma parte della chioma e infine due gradi più a nord si scorgono altri raggruppamenti di stelle e nebulose diffuse, conosciute come Collinder 316 e Trumpler 24 (che formano una coda a ventaglio). Con un cielo veramente limpido e l’utilizzo di un buon binocolo si può tentare questa osservazione.