Costellazioni
Lyra
a cura di Silvano Minuto – APAN

Culmina al meridiano intorno alle 22 del 1° agosto. Copre 286 gradi quadrati e contiene 45 stelle più brillanti della sesta magnitudine. E’ una delle più piccole costellazioni ma anche una delle più facili da riconoscere. Durante le serate estive, si può osservare il gruppo compatto e luminoso di stelle accompagnato dalla brillante Vega, alto sull’orizzonte. Ma anche fino a settembre il Triangolo estivo di cui fa parte è ben visibili dai nostri cieli. Per la mitologia la Lira rappresenta lo strumento musicale inventato da Mercurio e pervenuto ad Orfeo tramite Apollo. Nelle carte antiche lo strumento musicale è raffigurato unitamente ad un avvoltoio che sta cercando di appoggiarsi su di esso.
Alfa – Vega
AR 18h 36m – D +38° 47
Mag. 0.03 – Sp A0
Il nome deriva dall’arabo e significa “Aquila che piomba”. Quando osserviamo questa stella, vediamo la sua luce come era 27 anni fa.
E’ questa infatti la distanza di questo brillante astro di colore bianco-blu. Data la sua vicinanza si vede molto vivida; è infatti la quinta stella più luminosa di tutto il cielo; la precedono solo Sirio, Canopo, Alfa del Centauro e Arturo; quest’ultima sembra meno brillante di Vega a causa di un effetto ottico; infatti Arturo e di colore arancione. Alle nostre latitudini transita quasi allo zenit.
E’ anche una stella circumpolare e un tempo era quella che si avvicinava di più al Polo Nord Celeste. Lo ridiventerà fra 11.500 anni. Ha anche un primato, è stata la prima stella ad essere fotografata nella notte tra il 16 e il 17 luglio 1859 all’Osservatorio di Harvard. Il suo splendore si attesta intorno alla magnitudine zero e quindi è un buon campione per fare delle comparazioni con altri astri. Per quanto riguarda il suo diametro, questo risulta due volte e mezzo quello del nostro Sole e brilla 60 volte di più. Nel 1993 il satellite IRAS scoprì che Vega è circondata da un alone di polveri che si stanno condensando. La stella è molto giovane con età di qualche centinaio di milioni di anni. Forse un giorno potrà essere circondata da una serie di pianeti.

Beta – Shellak
AR 18h 50m – D +33° 21’
Separazione 46” m. 3.4-8.6 – ap 150°
Var. m. 3.4-4.1 – periodo 12.9 gg
Curva di luce di Beta Lyrae

Nome che in arabo indica lo “strumento musicale”. Stella doppia facile, ma soprattutto il prototipo di una classe di variabili che viene appunto chiamata “Beta Lyrae”.
A differenza di altre variabili simili classificate come “Algol” o “Beta Persei” presentano due minimi anziché uno solo. Infatti la beta varia la sua luminosità da 3.4 quando è al massimo alternativamente a 3.8 e 4.1 in un periodo di 12.9 giorni.
La variazione è dovuta alle eclissi che si verificano in un sistema di almeno due corpi che ruotano su un orbita allungata.
La scoperta è avvenuta nel 1784 per merito di John Goodricke, mediante osservazioni effettuate ad occhio nudo. Le reciproche attrazioni gravitazionali modificano il periodo orbitale che sta progressivamente riducendosi.
Gamma– Salaphan
AR 18h 58m – D +32° 41’
Mag. 3.25 – Sp A0
Il suo nome come per il precedente Sheliak fa riferimento allo strumento musicale.
E’ una stella di colore blu-bianco e può essere utilizzata come stella di confronto per tenere sotto controllo la variazione di luminosità della vicina Beta.
Delta 1 e 2
AR 18h 53m – D +36° 58’
Separazione 70” – mag. 5.5 e 4.3 – AP° 115
Sistema doppio con componente variabile. Delta 1 è di colore blu-bianco e mag. 5.5, men-tre Delta 2 è rosso-arancio di magnitudine 4.3. la separazione è di 70” e quindi già visibile ad occhio nudo. Delta 2 è anche una variabile irregolare con oscillazione tra la quarta e la quinta magnitudine.
Epsilon Lyrae
Epsilon Lirae – AR 18h 44m – D + 39° 40’
Stella quadrupla
Separazione 210” m. 5.1 – 5.2 AP° 172

E’ forse la stella multipla più famosa del cielo. Si trova ad un grado e mezzo ad est nord est di Vega. Le due stelle principali sono rispettivamente di magnitudine 5.1 e 5.2; entrambe di classe spettrale A e quindi di colore bianco. La separazione è di ben 210” e permette a chi è dotato di una buona vista di distinguerle. Un binocolo le evidenzia meglio e un telescopio di una decina di centimetri, con un centinaio di ingrandimenti, rivela che le due stelle non sono singole ma sono composte entrambe da una coppia. Se il cielo non è limpido e lo strumento non è adatto, si ha la sensazione che le stelle siano allungate. I dati caratteristici sono i seguenti: magnitudine 4.6 e 6.3 separazione 2.9” e 4.9 e 5.2 separazione 2.3”. Fra le due coppie si trovano alcune stelle deboli di mag. 12 e 13 che non fanno parte del sistema.
Zeta
AR 18h 44m – D +37° 36’
Separazione 43” – mag. 4.3 e 5.6 – AP° 149
Le componenti sono entrambe di colore bianco; la principale è anche una binaria spettroscopica. Sono facili da osservare anche in piccoli strumenti.
Eta
AR 19h 13m – D +39° 08’
Separazione 28” – Mag 4.4 e 9.1 – AP° 82
Accessibile e visibile anche con piccoli telescopi.
R Lyrae
AR 18h 55m – D + 43° 56’ Variabile semire-golare
m. 3.8 – 5.0 – periodo 56 gg
Stella di colore rosso arancio, di tipo spettrale M3. Abbastanza facile da localizzare in quanto si trova nel vertice di un triangolo avente come base le stelle Eta e Alfa. Può essere seguita lungo tutta la variazione anche ad occhio nudo; un binocolo permetterà di distinguere meglio le tonalità di colore.
RR Lyrae
AR 19h 25m – D +42° 47’ – Tipo RR Lyr
Mag. 7.0 – 8.1 – periodo 13,5 ore
Siamo in presenza di una classe di variabili che prende il nome proprio da questa stella. Si tratta di Cefeidi a corto periodo (meno di un giorno) che sono spesso presenti negli ammassi globulari. Per questo motivo vengono anche chiamate variabili di ammasso. Per quanto riguarda RR Lyrae durante il periodo di variazione la stella cambia anche classe spettrale da A a F. Si trova a circa 900 anni luce di distanza. Non è facile da rintracciare, conviene utilizzare i cerchi graduati o effettuare delle riprese con CCD.
Ngc 6720 – M 57
AR 18h 51m – D + 32° 57’
Dimensioni 76” – m. 9.7 – tipo planetaria

E’ la famosa nebulosa anulare della Lira, e rappresenta più di ogni altra questa categoria di oggetti celesti. E’ facile da rintracciare in quanto si trova a metà strada tra la beta e la gamma della costellazione. Malgrado la sua scarsa luminosità si distingue bene anche utilizzando piccoli telescopi.
Presenta una forma ad anello leggermente allungata. La zona centrale risulta più scura dell’anello ma più chiara del profondo cielo. La stella centrale, pare sia variabile tra la 14 e la 16 mag. E può essere vista solo con strumenti notevoli.
La distanza stimata è di 1500 anni luce e le dimensioni centinaia di volte quelle del sistema solare. IL fenomeno che ha provocato l’esplosione della stella dovrebbe essere avvenuto 20 mila anni fa. Osservando M 57 si può avere un’idea di come saranno le condizioni del Sole fra circa 5 miliardi di anni.

NGC 6779 – M 56
AR 19h 16m – D + 30° 10’ – Dim. 7.1’
Mag. 8.2 – tipo globulare

Si trova a metà strada tra gamma Lyrae e Beta Cygni (la bellissima Albireo). La visione di questo ammasso risulta offuscata da nubi di materia interstellare presenti ai confini delle Via Lattea. Può essere visto con un piccolo telescopio ma per risolverlo in stelle (le più luminose non superano l’undicesima magnitudine), occorre utilizzare un telescopio di grande apertura. Si trova ad oltre 46 mila anni luce dal sistema solare e il diametro reale dell’ammasso si aggira sui 60 anni luce.
NGC 6791
AR 19h 20m – D +37° 50’
Dimensioni 16’ – mag. 9.5 – tipo Ammasso aperto
E’ localizzato in una zona del cielo ricca di stelle. Questo ammasso aperto ne contiene tra 200 e 300, con le più brillanti (una decina) di magnitudine 9 e 10.
La sua ètà è molto avanzata, le stime parlano di 7 miliardi di anni; in un periodo così lungo però le stelle dovrebbero essersi disperse nella Galassia. Dista dal nostro sistema circa 5200 parsec /17.000 anni luce).
NGC 6791
Stelle cadenti – Liridi
La costellazione è interessata da due sciami meteorici. Il primo raggiunge il massimo tra il 21 e il 22 aprile, ma è attivo dal 5 aprile al 10 maggio, l’altro in giugno. Sono sciami abbastanza poveri in quanto il primo mostra circa 15 meteore all’ora e il secondo la metà. Per l’osservazione del primo sciame si deve tener conto che in aprile questa costellazione può essere osservata solo nella tarda nottata.
Novae e supernovae
Siamo nei pressi della Via Lattea quindi è facile che si accendano improvvisamente delle stelle novae. In questa costellazione se ne segnalano tre.