Fotografie l’eclissi di Luna
(A cura di Alberto Villa – AAV & AAAV)
Dopo aver descritto come si verifica una eclisse di Luna (N° 490 / Luglio 2021 del Bollettino Astronomico), vediamo ora come possiamo riprendere questo spettacolo che il cielo ci offre.
Fotografare un’eclisse di Luna è facile e anche divertente in quanto al contrario di una eclisse di Sole (l’argomento sarà trattato in un prossimo articolo) non sono necessari filtri a protezione della vista e si lavora in completa sicurezza per tutta la durata dell’evento. Oltretutto la fase di totalità di una eclisse di Luna dura anche più di un’ora e mezza, mentre nel caso dell’eclisse di Sole si può arrivare in casi del tutto eccezionali a 7’ e 30”, e quindi sono ben diversi i tempi a disposizione per riprendere l’evento.
A differenza di qualche anno fa, attualmente le fotocamere digitali hanno in pratica la stessa risoluzione della pellicola, se non addirittura superiore in certi casi. Sebbene anche con un grandangolo o con una digitale compatta si possano ottenere immagini interessanti dal punto di vista paesaggistico, poter disporre di fotocamere ad obiettivo intercambiabile (che quindi possano essere anche collegate ad un telescopio) ci consentirà di operare ad ingrandimenti diversi per cogliere il fenomeno dell’eclisse totale di Luna in tutti i suoi dettagli.
Il modo più semplice per fotografare un’eclisse totale di Luna è quello di utilizzare un grandangolo: possiamo usare qualsiasi fotocamera in grado di effettuare pose dell’ordine di qualche secondo, tenendo presente che – proprio per i tempi di posa in questione – sarà indispensabile l’utilizzo di un cavalletto fotografico e di uno scatto flessibile per riuscire ad attenuare il più possibile qualsiasi tipo di vibrazione e di mosso. In linea di massima è bene tenere presente che è sempre preferibile incrementare la sensibilità ISO piuttosto di aumentare troppo i tempi di posa con il rischio di non riuscire ad evitare il “mosso” nell’immagine finale: una sensibilità di 400 / 800 ISO nella fase più buia dell’eclisse dovrebbe rappresentare un buon compromesso (Fig. 1).

In una fotografia ripresa con un grandangolo il disco lunare appare però molto piccolo, e pertanto per una ripresa del genere sarà opportuno scegliere un contesto ed uno sfondo che arricchiscano la ripresa.
Per riprendere un disco lunare sempre più grande e ricco di dettagli sarà necessario utilizzare focali sempre più lunghe: in Fig. 2 sono mostrate le dimensioni del disco lunare sul fotogramma in relazione alla focale utilizzata (in blu la focale equivalente per la fotocamera digitale standard).

I contenuti della fig. 2 sono numericamente tradotti nella seguente tabella (Fig. 3) dalla quale si può rilevare che le dimensioni del disco lunare sul fotogramma / sensore in millimetri si ottengono con buona approssimazione dividendo il valore della focale utilizzata – espressa sempre in millimetri – per il numero fisso 109 (Fig. 3).

L’impiego di lunghe focali ed il drastico calo di luminosità che si registra nella fase centrale di totalità dell’eclisse causano un deciso aumento dei tempi di posa necessari per fotografare l’evento, ed è pertanto necessario ricorrere all’utilizzo di una montatura motorizzata che annulli l’effetto della rotazione terrestre, che si manifesterebbe altrimenti in un’immagine mossa del disco lunare. Per focali oltre i 1000 mm è sicuramente consigliabile poter disporre di una montatura dotata – oltre che della velocità di inseguimento siderale propria delle stelle fisse – anche della velocità di inseguimento lunare: diversamente per pose prolungate ad ingrandimento elevato otterremo una ripresa con le stelle perfettamente puntiformi ma con la Luna leggermente mossa. Un’immagine corretta dovrà al contrario mostrare una Luna nitida e dettagliata con le stelle leggermente “allungate”, a prova del fatto che il telescopio si è mosso in maniera perfettamente sincrona con la Luna (Fig. 4).

In figura 5 è riportata una tabella che fornisce tempi di posa indicativi per fotografare l’eclisse di Luna in relazione alla sensibilità impostata, alla focale utilizzata ed alla fase dell’eclisse parziale o totale che stiamo riprendendo.

Per utilizzare correttamente la tabella illustrata in fig. 5, è sufficiente individuare nel riquadro in alto a sinistra il valore ISO con il quale si sta lavorando e proseguire quindi verso destra fino ad individuare l’apertura del diaframma (o apertura relativa del telescopio). A questo punto basta scendere verso il basso per trovare tutti i valori consigliati per riprendere l’eclisse, indicati per ogni possibile fase. A titolo esemplificativo, se stiamo lavorando a 100 ISO di sensibilità con un diaframma aperto ad f/4, per fotografare un’eclisse parziale di Luna alla magnitudine 0,80 (l’ombra della Terra copre l’80% del diametro lunare) dovremo esporre per 1/125 di secondo. Come si può notare, per le fasi più buie dell’evento non è raro imbattersi in tempi di posa piuttosto lunghi che rendono indispensabile l’utilizzo di una montatura motorizzata.
I valori esposti sono sempre da considerare indicativi ma suscettibili di adattamento, in quanto dipendono sempre da elementi variabili come la trasparenza dell’aria, la foschia o eventuali velature sono elementi non quantificabili a priori che possono influire sul risultato finale in modo significativo. In considerazione del fatto che le fasi di un’eclisse di Luna hanno una durata piuttosto lunga (Fig. 6),

e a maggior ragione potendo disporre di una fotocamera digitale si consiglia di effettuare più pose sovresponendo e sottoesponendo rispetto ai tempi consigliati (con la digitale non ci sono problemi ad eliminare successivamente gli scatti che non ci soddisfano).
I tempi di posa “t” consigliati in Fig. 5 sono stati calcolati con la seguente formula:
Nella quale:
t = tempo di posa espresso in secondi;

f = il valore di apertura del diaframma utilizzato;
I = la sensibilità utilizzata in ISO;
Q = il fattore di luminosità relativo alla fase fotografata, così come espresso in tabella.
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Oltre agli scatti singoli (con focali diverse in relazione all’effetto che si vuol ottenere) un tipo di immagine interessante di ripresa è quella che ha lo scopo di evidenziare la forma e le dimensioni dell’ombra della Terra che la Luna deve attraversare con il suo moto proprio durante l’eclisse (Fig. 7). Per ottenere questo effetto è necessario utilizzare una montatura motorizzata e selezionare la velocità di inseguimento siderale: il telescopio in questo modo seguirà il movimento delle stelle fisse. Riprendendo almeno tre immagini (una parzialità in entrata, la totalità e una parzialità in uscita) avremo la possibilità di percepire in maniera molto evidente il contorno dell’ombra scura proiettata dalla Terra sulla Luna. L’assemblaggio delle tre immagini può essere ottenuto direttamente sullo stesso fotogramma / sensore o con una successiva elaborazione di più immagini. L’importante è mettere in evidenza il moto proprio della Luna attraverso l’ombra terrestre impostando come già accennato la velocità di inseguimento siderale per la nostra montatura.

In conclusione, un consiglio per la messa a fuoco che – durante la totalità e quando si fotografa utilizzando una camera con obiettivo o teleobiettivo – può rivelarsi critica, specie quando riusciamo a trovare un posto buio particolarmente adatto all’osservazione di questo evento, nel quale non vi siano neppure sorgenti luminose distanti.
La Luna in eclisse totale è spesso molto scura e diventa molto difficile metterla a fuoco, e quando ci guardiamo intorno e non troviamo sorgenti adatte per mettere a fuoco un oggetto a distanza “infinito”, ci rendiamo conto che … non sappiamo davvero cosa fare! Ed il rischio è quello di non riuscire ad ottenere immagini a fuoco del nostro satellite proprio nel momento topico dell’eclisse.
Si consiglia allora di mettere a fuoco sulla Luna quando presenta ancora una porzione anche minima illuminata dal Sole, disattivando quindi l’autofocus in modo che da questo momento in poi la messa a fuoco non venga più modificata. Se si utilizza un telescopio il problema si supera agevolmente – anche grazie alla notevole durata dell’eclisse – inquadrando e mettendo a fuoco una stella per poi tornare ad occuparci della Luna Rossa!