La terra e la vita nell’universo
A cura di Silvano Minuto – APAN
Come indicato nel mese precedente stiamo raccogliendo del materiale per la possibile realizzazione di un libro sulla vita torrettese e nell’Universo. Ne anticipiamo alcuni contenuti.

Nel 1838 Bessel riuscì a calcolate la di-stanza della stella 61 del Cigno. Ne risultò una misura talmente grande da suscitare meraviglia nel campo astronomico.
La misura di Bessel era così straordinaria che vale la pena ricordare l’astronomo scozzese Henderson Thomas James (Dundee, 28 dicembre 1798 – 23 novembre 1844). Si appassionò fin da giovane di astronomia e matematica. Si trasferì presso l’osservatorio di Capo di Buona Speranza.
Il suo lavoro si svolse principalmente nel biennio 1832/33, e tra le altre cose, osservò l’elevato moto proprio di α Centauri (21,6 Km/s verso di noi). Questo moto voleva dire che la stella era vicina al Sistema Solare. Ne volle determinate la distanza col metodo della parallasse.
Purtroppo per ragioni di salute dovette rientrare in Scozia. Il risultato che ottenne era troppo grande e non pubblicò subito i dati perché pensava che potessero essere errati, determinavano un universo talmente vasto da essere incomprensibile.
Dopo però che Bessel rese pubblica la sua scoperta, Henderson divulgò i risultati da lui trovati sulla stella del Centauro; era il sistema stellare più vicino al Sole. Alfa Centauri si trovava a 3,25 anni luce da noi.
Oggi il valore accettato è più grande del 33% ma la misura di Henderson era molto accurata per gli strumenti della sua epoca.
Dopo queste scoperte ci si rese conto che se i puntini che si vedevano in cielo erano altrettante stelle come il nostro Sole, potevano avere dei pianeti e ospitare la vita. L’argomento però era lasciato ai Filosofi e alla Chiesa e fino alla fine dell’800 gli astronomi non si interessavano di come era nata la vita e di come poteva svilupparsi.