Leggende del cielo: la costellazione dello scorpione
(A cura di Silvia Fiumalbi – AAAV)
“Ogni sera, mentre il Sole discende nel suo nascondiglio notturno, le stelle emergono come spiriti magici”


Questo mese parleremo di una costellazione facilmente osservabile nel cielo estivo poiché abbastanza bassa sull’orizzonte, di quelle che certo non fanno venire il torcicollo, ma temibile visto il tipo di animale che rappresenta: lo Scorpione. Nell’antichità i Greci consideravano lo Scorpione comprendente la costellazione della Bilancia, solo successivamente le due porzioni di cielo furono divise, come già avevo spiegato in un articolo precedente parlando della suddetta costellazione. Ovidio dice nelle “Metamorphosis”: “C’è un punto in cui lo scorpione con la sua coda e le sue chele ricurve, si allunga su due segni dello zodiaco”. Essi sono la bilancia e Ofiuco che con un piede si sovrappone goffamente al corpo dell’animale. Per quanto riguarda la mitologia, esistono due versioni che iniziano e finiscono nello stesso modo: Il gigante Orione, abilissimo cacciatore, trovò la morte proprio a causa di questa minuscola creatura, ma come spesso accade in questi casi, sfidare o provocare gli dèi, non è ammesso ed il peccato di superbia viene punito dagli stessi nel modo più umiliante. Questa leggenda ce la racconta Higino…Orione, mentre stava cacciando, nella convinzione di essere il più abile, aveva detto ad Artemide (o Diana) che sarebbe stato capace di uccidere qualsiasi essere generato dalla Terra e questa, indignata, gli mandò contro uno scorpione per ucciderlo. Zeus, ammirato per l’audacia di entrambi, pose lo Scorpione in cielo affinché la sua immagine ricordasse agli uomini che nessuno deve nutrire troppa fiducia in sé e soprattutto nessuno può sfidare gli dèi, mentre Orione ebbe un posto tra le stelle solo grazie alla sua bravura e dedizione all’arte della caccia. La sua costellazione però, rispetto allo Scorpione, si trova dall’altra parte del cielo e quando l’una tramonta, l’altra sorge senza mai incontrarsi per ovvi motivi. Nell’altra versione, si racconta dei prodigi di caccia di Orione a tal punto che, per queste imprese, entrò nelle grazie della dea Artemide, signora della caccia e della Luna. La dea viveva nei boschi insieme alle fanciulle immortali che, come lei, avevano rinunciato all’amore e a trascorrere una vita insieme ad un marito e dei figli. Orione fu uno dei pochi uomini al quale fu permesso di cacciare insieme a loro, che di solito disdegnavano il genere maschile e divenne un grande amico della dea, a tal punto che un giorno si infatuò di lei e tentò di violentarla, ma in quanto dea della castità lo rifiutò e lui, impazzito, iniziò a cacciare tutti gli animali. L’affronto fatto ad Artemide non poteva passare impunito, così gli dèi mandarono lo scorpione ad avvelenare il piede di Orione. Una variante di questa versione narra che dopo che il cacciatore paventò lo sterminio di tutti gli animali della Terra, fu Gea a generare dal suo grembo lo scorpione affinché uccidesse il gigante.

La costellazione dello Scorpione la troviamo presente su alcune tavolette sumere risalenti a 3500 anni fa, dove viene rappresentata la sua stella principale Antares con il nome di “GIR.TAB” ad indicare la posizione del Sole il giorno dell’equinozio d’autunno. In Cina la sua figura venne attribuita al Drago Azzurro della leggenda dei cinque dragoni, mentre nella tradizione maori, essa è l’amo del dio Maui. Secondo la leggenda, mentre il dio stava pescando, all’amo abboccò qualcosa di molto pesante e ci volle tutta la sua forza per portarlo in superficie. Erano alcuni lembi di terra che una volta portati in superficie, formarono le isole Hawai: ma la forza usata fu talmente esagerata che l’amo volò in cielo dove formò la costellazione per ricordare l’evento. Poiché lo Scorpione, visto dalle nostre latitudini, si trova sull’orizzonte, all’animale venne associato il simbolismo del sole che tramonta, anche perché proprio come lui appare rifugiarsi sotto la sabbia. In astrologia questo segno zodiacale si pone nel momento in cui cominciano a calare le tenebre, le foglie cadono e restano sul terreno a formare humus che col tempo diventerà fertilizzante per nuove piante che nasceranno a primavera e per questo il segno rappresenta la sintesi Karmica della vita-morte-rinascita, è il passaggio, la trasformazione. In questo periodo, dalle nostre latitudini lo Scorpione ci augura la buona notte mentre va a tramontare, se però vi trovaste in vacanza al di sotto dell’equatore, non dimenticate di alzare gli occhi al cielo perché allo Zenith potrete ammirare una delle costellazioni più belle…un vero spettacolo!


