Media INAF
Fabrizio Villa 30/09/2022
IL CIELO DEL MESE A CURA DI FABRIZIO VILLA
Vanitosa è la Luna che gioca col Sole
Beniamina indiscussa del cielo di ottobre 2022 è sicuramente la Luna. Si mostrerà bella come sempre, in posa per essere osservata e fotografata il primo di ottobre per la Notte internazionale dell’osservazione della Luna, un’occAsione per sentirsi parte di una vasta comunità di amanti del nostro satellite. Ma la Luna mostrerà la sua vanità soprattutto il 25 ottobre: in questa data ci sarà in fatti un’eclissi parziale di Sole visibile da tutto il territorio italiano.
Beniamina indiscussa del cielo di ottobre 2022 è sicuramente la Luna. Si mostrerà bella come sempre, in posa per essere osservata e fotografata il primo di ottobre per la International Observe the Moon Night, ossia la Notte internazionale dell’osservazione della Luna. Organizzata dalla Nasa, l’iniziativa è un’occasione per sentirsi parte di una vasta comunità di amanti del nostro satellite. Non perdete quindi l’occasione per osservarla con qualsiasi mezzo, anche tramite internet.

nelle principali città italiane, sedi di strutture dell’Inaf
Ma la Luna mostrerà soprattutto la sua vanità il 25 ottobre, quando oscurerà una parte del Sole. Infatti in questa data ci sarà un’eclissi parziale di Sole visibile da tutto il territorio italiano. Verrà oscurato circa il 20 per cento del disco solare. Non molto, ma abbastanza per godere in un paio d’ore di osservazione questo raro evento che è anche l’unico modo per vedere quando la Luna è esattamente nuova.
Per osservare l’eclissi in tutta sicurezza dotatevi di occhiali o filtri certificati, ma se non avete nulla del genere non preoccupatevi: potete sempre usare uno scolapasta o costruire un telescopio solare per eclissi per usarlo anche in compagnia, condividendo lo spettacolo. Proseguendo con gli eventi astronomici di questo mese, il 5 ottobre la Luna sarà in congiunzione con Saturno, visibile già al calar del Sole fino all’una del mattino del giorno dopo. L’8 invece sarà in congiunzione con Giove, visibile dopo il tramonto verso est. Da segnalare anche che nella notte tra il 14 ed il 15 ottobre Marte sarà in congiunzione con la Luna nella costellazione del Toro.
In direzione nord l’Orsa Maggiore è sempre bassa, mentre le costellazioni di Cefeo e Cassiopea saranno alte sull’orizzonte. A est iniziano a essere visibili le costellazioni del Toro e dell’Auriga. Inoltre sarà sempre più alta in cielo la costellazione di Perseo. Verso sud Giove e Saturno faranno da faro alle costellazioni dei Pesci e del Capricorno rispettiva-mente, mentre alte sull’orizzonte saranno ben visibili il quadrato di Pegaso e Andromeda con la stupenda galassia M31. Infine a ovest ritroviamo le costellazioni estive del Cigno, della Lira e dell’Aquila, che tramonteranno per lasciare spazio alle costellazioni più invernali in procinto di sorgere a est.
Non perdetevi su MediaInaf Tv la videoguida al cielo notturno di ottobre e all’osservazione dell’eclissi:
«GRAZIE A TUTTI GLI ITALIANI E LE ITALIANE CHE MI HANNO SEMPRE SUPPORTATO»
Comandante Cristoforetti
Samantha Cristoforetti è la prima donna europea ad assumere il comando della Stazione spaziale. Il passaggio di consegne fra l’attuale comandante, il russo Oleg Artemyev, e l’astronauta dell’Agenzia spaziale europea è avvenuto con lo scambio della chiave di ot-tone. Quanto potrà durare il suo comando al momento non è noto, poiché non è ancora stata decisa la data di rientro.
Enrica Battifoglia / Ansa 29/09/2022

Il passaggio di consegne a bordo della Stazione spaziale dal russo Artenyev alla nuova comandante Samantha Cristoforetti. Fonte: Nasa Tv
«Grazie davvero all’Italia e a tutti gli italiani e le italiane che mi hanno sempre supportato e seguito in questa missione con affetto». Dopo i saluti di rito, Samantha Cristoforetti ha voluto salutare in italiano il suo Paese subito dopo avere assunto il comando della Stazione spaziale internazionale (Iss). È la prima donna europea a rivestire questo ruolo ed è la seconda volta, dopo Luca Parmitano, che l’Italia ha un astronauta alla guida della più grande struttura mai costruita in orbita. Quanto potrà durare il suo comando al momento non è noto, poiché non è ancora stata decisa la data di rientro. Per alcuni potrebbe avvenire non prima del 20 ottobre, ma su questa data non si sono al momento conferme ufficiali.
Maglietta azzurra e pantaloni grigi, i capelli decisamente più lunghi, Cristoforetti ha ricevuto la chiave simbolo della Iss dal russo Oleg Artemyev, che le ha ceduto il comando alla vigilia del suo rientro a Terra. «È un privilegio e un onore rappresentare l’Italia qui nello spazio, se sono qui oggi è grazie al grande impegno che il nostro Paese ha ottenuto e ottiene ancora in campo spaziale», ha detto ancora AstroSamantha, dopo avere salutato e ringraziato i colleghi a bordo della Stazione spaziale, il centro di controllo a Terra e le agenzie spaziali.
«Vi auguro un buon rientro a Terra nelle prossime ore», ha detto rivolgendosi ad Atremyev e ai suoi compagni di equipaggio Denis Matveev e Sergey Korsakov, il cui viaggio di rientro con la Soyuz è previsto alle 9 italiane di domani. «È un piacere e onore restare con voi continuare a lavorare con voi», ha aggiunto poi rivolta agli altri colleghi a bordo.
“Comandante”, l’hanno chiamata i compagni di equipaggio, e poi un applauso, seguito da tanti abbracci e dal tradizionale suono della campanella.
È stata una cerimonia affollata, perché attualmente sulla Iss ci sono dieci astronauti: i quattro arrivati con Samantha Cristoforetti, i tre russi in partenza e i tre arrivati il 21 settembre scorso con la Soyuz. Se il rientro di Atremyev, Matveev e Korsakov è certo, la data di arrivo dei quattro astronauti della Crew 5 non è altrettanto sicura: al momento è ancora ufficialmente confermata per il 3 ottobre, ma la partenza dovrà avvenire da Cape Canaveral, dove si sta avvicinando l’uragano Ian, che sta acquisendo sempre più forza. È probabile che un eventuale ritardo possa avere ripercussioni sulla data di rientro di Samantha Cristoforetti e dei suoi tre compagni di equipaggio, ma non ci sono ancora notizie in merito.
Di certo la missione Minerva dell’Esa si conclude in bellezza: dopo un’iniziale ipotesi del ruolo di comandante, la missione di Cristoforetti, quando mancavano pochi giorni alla partenza, era stata ridimensionata nella durata e nel ruolo, tanto che finora è stata al comando del segmento occidentale della Iss, chiamato United States Orbital Segment (Usos), che comprende la parte americana, europea, giapponese e canadese della Stazione spaziale. Come comandante della Iss, da oggi ha anche la responsabilità del segmento russo ed è responsabile delle prestazioni e del benessere dell’equipaggio in orbita, ha il compito di comunicare con il centro di controllo a Terra e di coordinare l’equipaggio in caso di eventuali situazione di emergenza. Prima di Astro Samantha hanno avuto il ruolo di comandante solo altri quattro astronauti dell’Esa: oltre a Parmitano, il belga Frank De Winne, il tedesco Alexander Gerst e il francese Thomas Pesquet.
UN CANE ROBOTICO PER ESPLORARE L’ALTOPIANO ARISTARCO
Cani robot: i futuri esploratori lunari
Nel prossimo futuro robot a quattro zampe potranno essere usati nelle missioni di esplorazione lunare per studiare siti geologicamente interessanti che tuttavia risultano essere di difficile accesso. Uno di questi, addestrato tramite l’intelligenza artificiale, ha imparato la stessa lezione degli astronauti delle missioni Apollo: saltare è il modo migliore per muoversi sulla superficie della Luna.
Federico Di Giacomo 29/09/2022

Ricostruzione del rover Leap mentre esplora la superficie lunare. Crediti: Eth Zurigo/Robotics Systems Labs (Rsl)
Il cane è il miglior amico dell’uomo. Si tratta di un detto comune che nei prossimi anni, forse, potrà essere applicato, in via del tutto eccezionale, anche al campo dell’esplorazione planetaria. In questo caso però non ci si riferisce al classici animali a quattro zampe, ma bensì a particolari robot quadrupedi capaci di camminare su superfici sabbiose, arrampicarsi su pendii scoscesi e rocciosi difficilmente accessibili. Su quest’idea si basa un progetto di un consorzio internazionale – costituito dall’Eth di Zurigo, dal Max Planck Institute for Solar System Research, dall’Università di Münster e dalla Open University – che sta lavorando al prototipo di un robot a quattro zampe da integrare sull’European Large Logistic Lander (El3) dell’Agenzia spaziale europea – lander che dovrebbe atterrare sulla Luna più volte tra fine degli anni ’20 all’inizio degli anni ’30. L’obbiettivo di Leap (Legged Exploration of the Aristarchus Plateau), questo è il nome del robot, è quello di studiare l’altopiano Aristarco, una regione lunare geologicamente unica e diversificata che ospita una delle più alte concentrazioni di caratteristiche vulcaniche, ma che a causa pendii ripidi, rocce e altri ostacoli risulta essere di difficile accesso per gli usuali rover. «Con un robot a quattro zampe», ha annunciato la settimana scorsa all’Europlanet Science Congress Patrick Bambach del Max Planck Institute for Solar System Research tedesco, «possiamo studiare le caratteristiche più importanti della storia geologica e dell’evoluzione della Luna, come gli ejecta attorno ai crateri, i nuovi siti di impatto meteorico e i lava tubes collassati, dove il materiale potrebbe non essere ancora stato alterato dagli agenti atmosferici spaziali e da altri processi».

Il rover Leap viene addestrato utilizzando un approccio di
“reinforcement learning” in un ambiente virtuale per simulare
il terreno lunare, la gravità e le proprietà della polvere.
Crediti: Eth Zürich/Robotics System Lab (Rsl)
I rover tradizionali hanno esplorato la Luna e Marte facendo scoperte importantissime. Tuttavia, l’esplorazione di terreni scoscesi con inclinazioni superiori ai 15 gradi, con grandi massi o caratterizzati da una superficie sabbiosa è particolarmente impegnativa per i rover dotati di ruote. Basti pensare al rover della Nasa Spirit che ha terminò la sua missione nel 2010 rimanendo bloccato nella sabbia marziana. Diversamente Leap, sviluppato sulla base del robot quadrupede AnyMal, può muoversi con diverse andature, consentendo di coprire grandi distanze in breve tempo, arrampicarsi su ripidi pendii, utilizzare strumenti scientifici e persino rialzarsi in piedi a seguito di una caduta. Non solo: Leap è in grado di usare le zampe anche per scavare nel terreno, capovolgere massi per ulteriori ispezioni e raccogliere campioni del suolo. Inizialmente, il robot è stato addestrato utilizzando un approccio di reinforcement learning, una particolare tecnica di machine learning con la quale un computer impara a svolgere un’attività tramite ripetute interazioni eseguite per tentativi ed errori in un ambiente dinamico. Nel caso di Leap è stata realizzato un’ambiente virtuale in grado di simulare il terreno lunare, la gravità e le proprietà della polvere. Ed è proprio nei suoi primi passi che il robot a quattro zampe ha imparato una lezione già scoperta dagli astronauti delle missioni Apollo: la miglior modalità di locomozione sulla Luna è simile a un salto, rendendosi conto che lo slancio risulta essere più efficiente dal punto di vista energetico rispetto al camminare.
Attualmente il nuovo rover quadrupede è ancora in fase di test e il suo design rimane al di sotto di 50 kg – compresi 10 kg di carico scientifico, tra cui sensori multispettrali, radar a penetrazione del suolo, spettrometri di massa, gravimetri e altra strumentazione. Inoltre, la sua capacità di raccogliere campioni e portarli su un veicolo di atterraggio o di ascesa offre ulteriori entusiasmanti opportunità per future missioni volte a studiare e campionare altri corpi del Sistema solare, primi fra tutti Luna e Marte.
Media INAF Video

Che cos’è e cosa fa l’Istituto nazionale di astrofisica? Questo teaser video, ideato e realizzato da Davide Coero Borga e rilasciato in occasione di Pint of Science 2017, prova a mostrarvelo in tre minuti