Sistema Solare
Quattordicesima APOD per Rolando Ligustri
APOD: Astronomy Picture of the Day, un riconoscimento ambitissimo dai fotografi e appassionati astrofili di tutto il mondo.
A cura di Silvano Minuto
10 Settembre 2021

Il commento dell’autore
“Ho iniziato ad osservare il Cielo nel lontanissimo 1973 ma il vero grande amore è sbocciato con il passaggio della cometa di Halley nel 1986, Questa cometa è stata la prima che ho seguito fotograficamente.
Poi negli anni ho iniziato ad affinare la tecnica di ripresa (senza mai dimenticare il “lavoro” scientifico insieme al CARA – Archivio Cometario per Afrho – così che usando il telescopio del Circolo Astrofili di Talmassons sono riuscito ad inanellare i miei primi APOD.
Poi ho scoperto il “meraviglioso” mondo dei telescopi remoti e con quelli e migliorando ancora la tecnica (in particolare cercando la bellezza nella foto, non solo del soggetto) sono riuscito piano piano ad arrivare all’attuale traguardo di 14 APOD, che mi rende felice, perché è sempre un piacere vedere la propria immagine presente su questa prestigiosa pagina e poi perché non nascondo che le comete sono i soggetti che io amo di più.”
il veicolo della nasa che nel 2026 dovrebbe, secondo i piani dell’agenzia spaziale, entrare nell’orbita dell’asteroide. Nel 2023 la navicella farà un breve passaggio su Marte “In 21 mesi in orbita, la navicella mapperà e studierà 16 proprietà di Psyche utilizzando un imager multispettrale, uno spettrometro a raggi gamma e neutroni, un magnetometro e uno strumento radio”, ha spiegato la NASA. “Uno dei motivi per cui è interessante studiare 16 Psyche è perché possiamo imparare molto sulla composizione, struttura e proprietà magnetiche del cuore del pianeta Terra.
Impatto su Giove
A cura di Silvano Minuto (APAN)
Nella notte del 14 settembre scorso, esattamente alle 00:40 ora italiana, l’appassionato brasiliano José Luis Pereira, mentre riprendeva un filmato di Giove con il suo Newton da 28 cm, ha rilevato un nuovo impatto (punto brillante nell’immagine).
Il gigante gassoso, grazie alla sua enorme massa più di 300 volte superiore a quella terrestre e all’intenso campo gravitazionale che ne deriva, è particolarmente soggetto a “catturare” corpi celesti che hanno la sfortuna di trovarsi troppo vicino.
Alcuni di questi eventi danno luogo a flash talmente brillanti da essere alla portata dei telescopi amatoriali, come avvenuto in questo caso.

Generalmente, il corpo impattante è un corpo roccioso di qualche decina di metri di diametro, oppure una cometa.
A dispetto delle dimensioni che potrebbero sembrare modeste, anche nel primo caso il flash dell’impatto può svilupparsi per migliaia di km: la barra viola nell’immagine è approssimativamente pari a un diametro terrestre (12700 km) e dà un’idea dell’energia dell’evento, durato non più di pochi secondi.
La scoperta di Pereira porta a nove il numero totale degli impatti attualmente rilevati sul gigante del Sistema Solare, quasi tutti ad opera di astrofili.